Vanne, o rosa fortunata,
a posar di Nice in petto
ed ognun sarà costretto
la tua sorte invidiar.
Oh, se in te potessi anch’io
transformarmi un sol momento;
non avria più bel contento
questo core a sospirar.
Ma tu inchini dispettosa,
bella rosa impallidita,
la tua fronte scolorita
dallo sdegno e dal dolor.
Bella rosa, è destinata
ad entrambi un’ugual sorte;
là trovar dobbiam la morte,
tu d’invidia ed io d’amor.